SILVIA CAMPORESI
GENIUS LOCI
MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA – LISSONE
23 SETTEMBRE – 19 NOVEMBRE 2017
Sabato 23 settembre alle ore 18.30, il Museo d’Arte Contemporanea di Lissone inaugura Silvia Camporesi. Genius Loci, personale di Silvia Camporesi curata da Lorenzo Respi.
C’è un tempo per ogni cosa. E ogni cosa ha il suo tempo. Che si tratti di oggetti, di luoghi, di persone o di ricordi, il tempo lascia su di essi il segno del suo trascorrere inesorabile. Talvolta si manifesta con un atto fisico, materiale, come un crollo, una lesione o un logoramento; altre volte, invece, rimane latente, come fosse un’impercettibile suggestione, un pre-sentimento, che solo un occhio sensibile riesce a intercettare e fissare in un’immagine. E proprio questo è quanto sa cogliere l’obiettivo di Silvia Camporesi (Forlì, 1973) che nel suo percorso espressivo si è da sempre concentrata sulla ricerca dell’identità – perduta o ritrovata – dei luoghi visitati, per riportarne alla luce lo spirito più essenziale.
Il progetto Genius Loci racconta, attraverso una ricca selezione di fotografie tratte dalle serie “Atlas Italiae” (2015) e “Mirabilia” (2017), la lunga storia di luoghi abbandonati e di spazi curiosi, dispersi lungo tutta la penisola italiana. Silvia Camporesi ha viaggiato per diversi anni su e giù per l’Italia, chiedendo alla gente dei luoghi informazioni per aiutarla a scovare queste meraviglie nascoste, e spesso sconosciute, e poterle fotografare interpretandone il significato esistenziale profondo.
Eco, forse, dei suoi studi di filosofia, l’approccio dell’artista all’architettura e all’ambiente è quello tipico della fenomenologia che indaga le interazioni tra luogo e identità. Genius Loci non è una semplice ricognizione di luoghi, è piuttosto la summa per immagini di un intreccio di caratteri sociali e antropologici, di stili architettonici e forme naturali, di cultura materiale e immateriale, di usi, costumi e abitudini che hanno caratterizzato ciascun luogo ritratto. Negli scatti in mostra l’umanità c’è ma non si vede: la sua presenza si avverte nella funzione degli spazi, nei manufatti ancora in opera e nei reperti del passato, negli affioramenti della memoria e nelle spie sull’attualità. L’irruzione improvvisa di Silvia Camporesi riporta la vitalità dell’umanità in questi luoghi senza più un proprio tempo, chiusi in prospettive rigide e alienanti: sono il carcere di massima sicurezza e la scuola dell’Isola di Pianosa, una fabbrica abbandonata a Ficarolo in Veneto, a Predappio o nella Val Nerina nei dintorni di Terni.
Attualmente Silvia Camporesi è impegnata in un nuovo lungo viaggio in Italia alla ricerca di luoghi speciali, meraviglie della natura, costruzioni bizzarre e musei insoliti per svelare un patrimonio sommerso attraverso il suo sguardo. In mostra si riconoscono la Biblioteca Malatestiana di Cesena, il Teatro all’Antica di Sabbioneta, la Rocchetta Mattei a Grizzana Morandi, l’Abbazia di San Galgano a Chiusdino e il Teatro di Villa Mazzacorati a Bologna. Proprio come fa il tempo, anche Silvia Camporesi lascia il segno del suo passaggio su alcune fotografie, intervenendo direttamente di sua mano colorandone la superficie. A tempo si somma tempo, in un divenire continuo di identità.
La mostra rimarrà aperta fino al 19 novembre 2017.
Sede
Museo d’Arte Contemporanea
Viale Elisa Ancona 6, 20851 Lissone (MB)
mercoledì e venerdì 10-13, giovedì 16-23, sabato e domenica 10-12/15-19.
Info
Museo d’Arte Contemporanea di Lissone
www.museolissone.it
museo@comune.lissone.mb.it
Tel. +39 039 739 73 68